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“Sulla schiena o sopra il cuore

quello è il posto dell’amore!

Lì c’è pace, sicurezza

e una grande morbidezza”

T. Patrinos

  • Come nasce il portare
    • Portare i bambini addosso è un comportamento atavico. In epoca preistorica i nostri antenati dovevano spostarsi in fretta, i pericoli erano molti e avere i “cuccioli” addosso era la soluzione più pratica. È allora, quando avevamo il corpo coperto di pelo, che nasce il riflesso – presente ancora oggi in neonati e bambini – del grasping, il movimento di afferrare, oggi i capelli e i vestiti, allora la folta peluria.

      In epoche più recenti, le madri hanno continuato a portare i loro piccoli, non solo in culture lontane come quelle delle tribù dei nativi americani  del continente africano, ma anche in Europa. Fino all’arrivo della carrozzina nel 1880, che ha visto l’alta società allontanarsi dai propri piccoli, mentre nei ceti sociali bassi si è continuato a portare, sia per motivi di praticità che economici.

      Oggi si assiste a un ritorno a una genitorialità a contatto, che ha maggiore consapevolezza delle reali necessità proprie e del proprio bambino.

  • Perché portare
    • L’essere umano nasce “prematuro” anche quando nasce a termine, nel senso che continua a essere totalmente dipendente dalla madre per nutrirsi e spostarsi. Si parla di esogestazione per quei mesi in cui il neonato ha bisogno dell’accudimento materno.

      Il contatto prolungato portatore/bambino permette alla madre di interpretare meglio i suoi segnali, così la sua risposta sarà più adeguata e immediata. Si stabilisce una comunicazione completa e molto ricca.

      Questa simbiosi con la madre nello sviluppo dell’io fornisce sostegno al bambino, che può osservare il mondo dal suo rifugio sicuro. Impara a conoscere il mondo dall’alto e non dal basso, non si sente sovrastato dagli adulti che lo circondano.

  • La consulente del portare
    • È una persona che ha concluso un apposito percorso formativo per promuovere la genitorialità a contatto.

      Può essere contattata fin dagli ultimi mesi di gravidanza e propone un percorso di coppia che rende partecipi attivamente anche i padri.

      Il suo lavoro è a servizio della famiglia, quindi non ha interesse  nella promozione di prodotti, ma può essere utile nella ricerca del supporto più adatto. Perché non siamo tutti uguali.

      Rivolgersi a una consulente è importante per essere sicuri di rispettare sempre la posizione fisiologica del bambino, anche sperimentando diversi supporti e legature.

      Le consulenze possono essere individuali o di gruppo, a seconda della vostra preferenza.

      Periodicamente si tengono incontri informativi gratuiti. Contattaci in studio.

  • I supporti
    • I supporti sono diversi e vanno dalla fascia di tessuto alla fascia elastica, dal ring sling (fascia ad anello) al pouch o fascia tubolare, fino ad arrivare al marsupio ergonomico.

      La consulente vi potrà spiegare le differenze di impiego e aiutarvi a capire cosa fa per voi.

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Per ulteriori informazioni puoi consultare il sito www.scuoladelportare.it

La sede Scuola del portare®: via Favignana,4

00141 Roma